Prodotti tipici ed esperienze uniche sono gli ingredienti delle nostre proposte, sullo sfondo di un territorio straordinario.
Le Marche, una regione al plurale, come i suoi tanti valori: storici, culturali, naturalistici,
enogastronomici. Vogliamo farvi vivere le emozioni che sanno dare una passeggiata nella natura, la scoperta
di un piccolo borgo dell’anno Mille, un sorso di Verdicchio, i sapori tradizionali dei nostri piatti gustati
alla luce del tramonto. Perché il viaggio nei sapori delle Marche sia sempre scoperta, sorpresa e autentico
coinvolgimento.
Natura e storia delle colline marchigiane che affacciano sulla valle dell’Esino. Antico feudo dei conti Rovellone, il castello di Precicchie è citato già in alcuni atti del XII secolo, anche se la sua fondazione è probabilmente precedente. Il toponimo Precicchie rimanda alla natura scoscesa dell’area in cui sorge (dal latino praeceps, scosceso), che costituisce nel tempo una difesa naturale, soprattutto nel lato nord completamente inaccessibile. Entrando da sud si ha immediatamente la percezione dell’assetto compatto dell’impianto fortificatorio, costituito da una torre che sovrasta la porta di accesso a sud e, sullo stesso lato, dalle alte mura del cassero con contrafforti triangoli, provvisto di cisterna. Il piccolo borgo mantiene ancora intatto tutto il fascino del tempo, avvolto da una natura incontaminata e da un panorama suggestivo, apprezzabile in particolar modo durante gli eventi organizzati dall’Associazione Castello di Precicchie che da più di trenta anni si occupa della sua valorizzazione.
Un’ambientazione storica e naturalistica unica. Una passeggiata nel verde per raggiungere il Castello di Precicchie. La visita al piccolo borgo incontrando gli abitanti. L’aperitivo con vista sul Castello. La cena con vista del maniero.
Uno speciale picnic al calar del sole. Ti consegniamo un box pieno di sapori autentici e tradizionali in partnership con Marchigiando sas. Ciascun ospite avrà la propria mono-custodia da pic nic. Un sorso di verdicchio unirà i sapori della nostra terra ed il vino di visciola con i biscottini all’anice ti accompagneranno restando comodamente seduto ad attendere il tramonto.
Amiamo le cose semplici ma ben fatte. Tutti i materiali utilizzati sono eco sostenibili e riciclabili. Curiamo gli allestimenti, cuscini morbidi su cui sedere, distanze adeguate tra un gruppo e l’altro per godere appieno della quiete del tramonto . La musica è offerta dalla natura: l’usignolo, il picchio, il cuculo, i grilli e le cicale fino al tramonto e sul far della sera la civetta ci accompagna verso una notte stellata. Il panoramico belvedere affacciato sulla valle dell’Esino sarà il teatro di una sera d’estate unica.
Natura, colori, sapori ed atmosfere autunnali: una full immersion dei 5 sensi nell’entroterra marchigiano
Lontano dai circuiti di massa, un anello che attraversando i boschi e le radure dell’entroterra
fabrianese ci stupirà coinvolgendo tutti i nostri sensi.
Ascoltare il solo rumore dei nostri passi sulle foglie secche procedendo lenti sul sentiero. Fermarsi a
godere di quel silenzio surreale disturbato unicamente dalla voce del vento.
Perdersi nel profumo del muschio bagnato, della terra umida di sottobosco e nell’aria frizzantina che ci
fa arricciare il naso.
Bere qualche sorso delle calde acque termali che affiorano dalla grotta per riscaldarci dal primo freddo
autunnale.
Riempirsi gli occhi dei mille colori che la stagione autunnale regala e degli spiragli di luce che
penetrano tra le foglie.
La quiete della natura ci avvolgerà, il profumo del sottobosco ci inebrierà, i colori riempiranno il nostro
sguardo ed il pranzo con box delivery ricco di prodotti e sapori tipici della nostra terra riempirà di gusto
una mattinata indimenticabile.
Saremo immersi nell’aria autunnale e magica dell’entroterra marchigiano, godendo tutta la bellezza della
natura con un panorama che degrada fino al mare, con i boschi ed i prati che si colorano diventando una
tavolozza dalle sfumature calde ed emozionanti.
Attrezzatevi di fotocamera e porterete a casa incantevoli immagini.
Escursione adatta a tutti alla scoperta di uno degli eventi più magici dell’autunno.
In compagnia di una esperta guida naturalistica ci addentreremo all’interno del bosco di faggi e carpini
alla ricerca di colori unici
Potremo gustare i sapori tipici autunnali della Regione Marche consegnati direttamente sul luogo
dell’escursione in pratici box mono porzione
Vivi un’esperienza unica e imperdibile dal tramonto all’alba tra note, natura e buon cibo. Gli artisti di Fabriano Pro Musica si esibiranno al tramonto sulla vetta del Monte Murano e saluteranno il sorgere del sole il giorno successivo. Al termine dei concerti verranno consegnate scatole monoporzione con un delizioso e ricco apericena e una colazione completa. E la sera verrà allietata dai magici racconti sulla volta celeste mentre osserveremo le stelle. Possibilità di attendamento notturno.
Il cammino è un percorso ad anello di 250 km, suddiviso in 16 tappe giornaliere di cammino. Un viaggio che ti condurrà attraverso i paesaggi dell’Appennino Umbro Marchigiano, partendo e ritornando dalla città di Fabriano. Marchigiando offre le proprie proposte delivery sia per il box pranzo da portare con sé durante il cammino sia per le soste con pernottamento a Precicchie, Castelletta, Elcito, Serra San Quirico.
Il castello di Castelletta, dominato dal monte Rovellone, conserva ancora l’antico impianto medievale. Sulle caratteristiche e suggestive rue si affacciano case a schiera composte per lo più da due semplici ambienti: l’ingresso e il camino al piano terra e con punto luce al primo piano. Sono visibili anche le strutture fortificate e difensive, come la torre di avvistamento a pianta circolare detta Rivellino con i suoi beccatelli difensivi e l'attiguo palazzo dei conti Rovellone. La porta-torre di sud-est a pianta quadrata con arco a tutto sesto e feritoie è altresì ben conservata. Malgrado il primo documento scritto risalga al 1292, le sue origini sono molto probabilmente romane, come lasciano pensare il nome della chiesa parrocchiale "Santa Maria sopra Minerva", che rimandano al culto pagano della dea romana della guerra e della saggezza, ed anche un frammento di trabeazione sepolcrale ritrovato nei pressi, databile tra la fine della Repubblica e la prima età augustea ed oggi conservato presso la villa Censi-Mancia di Albacina.
Nella chiesa parrocchiale, si conservano una croce astile del sec. XIII e un frammento di affresco raffigurante S. Silvestro eseguito da Antonio da Fabriano. Infatti, vicino a Castelletta, a Grottafucile, si ritirò dal 1227 al 1231 a vita eremitica San Silvestro Guzzolini, fondatore osimano dell'ordine benedettino silvestrino, seguito poi da molti giovani della zona.
Nel tardo Medioevo fu un lembo estremo del Ducato di Spoleto e poi territorio del Ducato di Camerino. Il castello appartenne ai Signori di Rovellone per poi essere ceduto al Comune di Fabriano nel 1305. Il castello diventò pertanto importante nel corso degli anni sia come centro strategico sia come avamposto del territorio comunale. Alle porte del paese, nella chiesa di Santa Maria del Piano, si trovano affreschi di scuola fabrianese risalenti al XV secolo. La zona rientra nel territorio del bellissimo Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi ed è molto apprezzata dagli escursionisti. E' anche adatta per le arrampicate data la presenza di un impianto di una palestra di roccia sugli erti dirupi di monte Rovellone.
Il piccolo borgo mantiene ancora intatto tutto il fascino del tempo, avvolto da una natura incontaminata e da un panorama suggestivo.
L’ingresso è dalla porta Sud, proseguendo sulla destra, costeggiando le mura tipiche per i contrafforti triangolari, lasciando sulla sinistra la torretta fortificata.
Antico feudo dei conti Rovellone, il castello di Precicchie è citato già in alcuni atti del XII secolo, anche se la sua fondazione è probabilmente precedente: nel 1104 il “castellu de Pleche” viene donato al monastero di San Vittore, allo stesso monastero vengono donate terre nei pressi della “corte de Prece” nel 1135. Il toponimo Precicchie rimanda alla natura scoscesa dell’area in cui sorge (dal latino praeceps, scosceso), che costituisce nel tempo una difesa naturale, soprattutto nel lato nord completamente inaccessibile. Entrando da sud si ha immediatamente la percezione dell’assetto compatto dell’impianto fortificatorio, costituito da una torre che sovrasta la porta di accesso a sud e, sullo stesso lato, dalle alte mura del cassero, provvisto di cisterna. L’importanza del castello, posto in un territorio strategico, attira le mire espansionistiche dei comuni limitrofi: nel 1227 Bernabeo, signore di Precicchie, si fa cittadino di Apiro, togliendo il primato al Comune di Jesi. Il contenzioso termina nel 1377 per volere di papa Gregorio XI che assegna definitivamente a Fabriano la giurisdizione sul territorio del castello.
Nell’entroterra fabrianese, con affaccio sulla valle del fiume Esino, la natura incontaminata si fonde con il lavoro dell’uomo creando un paesaggio incantato a due passi dalla città.
La strada sterrata che conduce al Santuario Madonna della Grotta, percorribile in autobus ed a piedi, attraversa un bosco con vegetazione tipica delle colline marchigiane: quercia, carpino, orniello e ginepro.
Il sottobosco in primavera si trasforma in un tappetto fiorito, ciclamini ed orchidee selvatiche riempiono i sensi di colori e profumi inebrianti. La rosa canina e le ginestre punteggiano, in lontananza, un panorama in cui il verde intenso dei boschi prevale. Non di rado la fauna selvatica ricca di rapaci, caprioli, volpi e tassi fa bella mostra di sé in fugaci avvistamenti.
Al termine della strada sorge nell'interno di una grotta naturale sulla viva roccia il Santuario di S. Maria delle Grotte.
L'origine di questa forte devozione mariana secondo la tradizione la si può rintracciare in una apparizione della Vergine a un pastorello del luogo. Da allora è luogo di pellegrinaggio per la popolazione proveniente dai paesi della Vallesina che ripercorrono, particolarmente nella terza domenica di maggio, i ripidi sentieri per recarsi in preghiera in questo luogo impervio. La prima notizia su questo luogo risale in una bolla papale compilata da Urbano IV nel 1372.
Dell'antica struttura oggi si possono vedere soltanto i resti di un affresco risalente alla prima metà del XV sec. raffigurante la Vergine con il Bambino. Oggi accanto al dipinto è collocata un’immagine lignea della Madonna Ausiliatrice.
Un’area attrezzata per pic nic permette delle soste in tutta comodità.
Un percorso semplice, adatto a tutti, che con l’ausilio della guida naturalistica permette di immergersi nella natura più incontaminata e di scoprire flora e fauna tipiche del Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi.